20 giugno 2019
Biblioteca Nazionale Braidense
Presentazione del secondo volume della collana CONTEMPORARY SHOT
ore 17:00
Mariella Goffredo, Direttrice Biblioteca Nazionale Braidense
Pinuccia Carrer, Storica della Musica
Susanna Vallebona, Edizioni Esseblu
Edizioni Esseblu è lieta di presentare il secondo volume di Contemporary Shot, la prima collana dedicata al lavoro di artisti attivi sul nostro territorio.
Lo scenario del contemporaneo artistico italiano è ricco e variegato nelle sue modalità espressive: una molteplicità impossibile da documentare nella sua interezza.
Contemporary Shot desidera compensare almeno in parte questa lacuna proponendo alcuni linguaggi del presente.
Citando il titolo di un famoso libro di Angela Vettese “Si fa con tutto”, l’arte dei nostri giorni non ruota intorno a canoni precostituiti, non si pone nessun limite tecnico o di poetica, abbraccia tutte le infinite possibilità che la creatività individuale consente.
Contemporary Shot è un primo piccolo passo per divulgare e creare nuove connessioni nel panorama artistico italiano ed evitare che si ripeta quanto successo nella seconda metà del secolo scorso quando scuole e correnti sono rimaste chiuse nello stretto perimetro del loro raggio d’azione, che ha impedito la circolazione delle idee a Napoli come a Roma, Milano e Torino.
La collana propone artisti apprezzati per la qualità del lavoro che svolgono: un’attività degna di essere conosciuta.
Le immagini sono accompagnate da un testo scritto da un autore non necessariamente legato al mondo dell’arte, ma vicino al lavoro dell’artista, quale potrebbe essere un filosofo, uno scienziato, uno psicologo, un testo di accompagnamento autonomamente interessante.
Contemporary Shot vuole essere un pretesto di bellezza facilmente raggiungibile, bellezza per gli occhi e per la mente ed è dedicata a un pubblico di curiosi, per condividere una ricchezza di modi e passioni che troppo spesso rimane nascosta e quindi persa.
Il secondo volume di Contemporary Shot è dedicato alle sculture di Iuccia Discalzi Lombardo.
In questo volume sono raccolte le opere degli ultimi dieci anni di Iuccia Discalzi, testimoni di una evoluzione in corso, non conclusa.
Quali che siano le motivazioni: ecologiche, di tutela, di allarme, il lavoro di Iuccia Discalzi parte sempre dall’amore. Per la natura, che considera maestra assoluta e per la bellezza insita nelle cose, anche le più umili.
La sua è una insolita capacità di individuare il bello negli oggetti del quotidiano, scatole, bottiglie, ferri arrugginiti, anche, soprattutto, quando ormai inutili, diventano scarto, spazzatura.
Ci troviamo così di fronte a qualcosa di inedito e inaspettato. Non si può negare
che la fusione di migliaia di bottiglie di plastica si trasformi in una emozionante
materia mai vista, che possiede una fascinazione intrinseca ed esprime il potenziale che la materia primordiale doveva possedere prima di diventare roccia, sasso, montagna.
Lo scorrere delle immagini è scandito da testi che descrivono i movimenti della
composizione musicale – altra grande passione dell’artista – raccontati dalla penna di Pinuccia Carrer, che dice:”Le opere di Iuccia Discalzi suggeriscono analoghi sonori, in un processo sinestetico che pervade le espressioni artistiche. Abbiamo scelto degli esempi che per processi costruttivi, simbologie apparenti o nascoste, armonia degli elementi hanno immediatamente riportato alla mente composizioni prodotte in tempi diversi dai creatori di musica.
Il libro di 88 pagine, rilegato in brossura con piega giapponese, è stampato a 4 colori con sovracoperta con alette.
Iuccia Discalzi Lombardo
Esordisce in ambito artistico partecipando alla collettiva di pittura promossa dall’associazione Pro-Segni di Segni (Roma) nell’agosto del 1957. Continua il suo percorso artistico frequentando la scuola di ceramica di Marieda Boschi.
La sua prima personale, nel 1973, è curata dall’ingegnere Francesco Cetti Serbelloni in via della Spiga 2 a Milano. Del 2004 Il gioco delle nuvole e altro, mostra personale realizzata allo Spazio Nibe di Milano.
Nel 2005 partecipa al progetto di Philippe Daverio e Jean Blanchaert 13X17 un’indagine eccentrica sull’arte in Italia. A partire dal 2010 inizia una lunga collaborazione con SBLU_spazioalbello. Dalla personale Aggregazioni, alla collettiva Scripta manent organizzata nel foyer dello Spazio Oberdan della Provincia di Milano.
Nel 2013 partecipa alla tripersonale Textures e, in occasione di Expo2015, per il ciclo Non di solo pane, alla collettiva Rito costume paradosso allo Spazio Oberdan.
Nel 2015 alla collettiva Un mondo di Pane alla Mediateca Santa Teresa di Milano, Pagine di pane alla Biblioteca Nazionale Braidense e Ritualità del pane nel 2016 al castello Normanno Svevo di Salemi in Sicilia.
Dalla sua prima edizione nel 2016 partecipa a tutte le iniziative di Oggetto Libro. Presso La Cavallerizza di Milano, l’Istituto Europeo di Design di Firenze, la Mediateca di Milano, la Galleria Principij di Fiume, Croazia. Nel 2017 presso La Triennale di Milano e nel 2018 alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Nel 2017 espone nella mostra L’arte della sostenibilità presso lo Studio di Architettura Lombardini di Milano.
Pinuccia Carrer
È stata docente di Storia della musica dal 1979, prima al Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova e dal 1985 al 2018 al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. La sua attività di ricerca si rivolge in particolare allo studio delle musiciste; con Barbara Petrucci ha curato l’edizione moderna delle musiche per tastiera di Teresa Agnesi e la monografia Donna Teresa Agnesi compositrice illustre (1720-1795).
Ha scritto su Francesca Nava d’Adda, Antonietta Banfi e Carlotta Ferrari nel volume Le lombarde in musica. Ha collaborato a Gli archivi delle donne: 1814-1859, all’Enciclopedia delle donne on line, alla rivista Amadeus. Recenti i saggi sulla pianista Cirilla Branca. Ha ideato la base dati Presenze femminili nel Fondo Noseda della Biblioteca del Conservatorio di Milano. Ha coordinato il gruppo italiano del RILMRépertoire International de Littérature Musicale. Fa parte del Comitato d’onore della Fondazione Adkins-Chiti: donne in musica.