Kazuto Takegami – Suoni del silenzio
3641
page-template-default,page,page-id-3641,page-child,parent-pageid-66,bridge-core-1.0.5,tribe-no-js,ajax_updown,page_not_loaded,,qode_popup_menu_push_text_top,qode-theme-ver-18.1,qode-theme-bridge,transparent_content,disabled_footer_top,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.0.2,vc_responsive,mob-menu-slideout

SUONI DEL SILENZIO
Kazuto Takegami

5 / 22 novembre 2019
SBLU_spazioalbello
Inaugurazione 5 novembre,  ore 18:00
Finissage con estrazione della lotteria 22 novembre, 18:00—19:30
Ingresso libero solo su appuntamento (domenica chiuso)

Kazuto Takegami nasce nel 1970 in Giappone, si laurea in pittura a olio presso la Musashino Art University di Tokyo e arriva in Italia nel 1998 con una borsa di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, città dove vive e lavora.
L’Italia lo affascina e lo stimola a sperimentare le tecniche tradizionali del mondo occidentale come l’affresco, la stampa calcografica, l’incisione, fino a ritrovare negli ultimi anni le origini del suo essere giapponese quando inizia a disegnare a inchiostro di china su carta di riso. Una tecnica della tradizione orientale per lui nuova che gli consente, dopo anni di esercizio, di raggiungere il controllo del pennello e rendere vive le linee attraverso infinite sfumature di grigio. Parallelamente ai disegni su carta di riso continua a dipingere anche olii e acrilici, sempre sui toni del grigio, crea oceani di pioggia, un coro di voci silenziose ma profonde che inneggiano all’ascolto della voce interiore. Una pittura ideale per esprimere i sentimenti e le emozioni che la natura gli ispira.
Attraverso la luce che muta il paesaggio nelle diverse ore del giorno dice di scoprire dentro di sé “un movimento interiore, una specie di suono lieve, dolce, appena percettibile, che vorrei esprimere e trasmettere a qualcun altro. Queste vibrazioni le sento crescere come piccole onde”.
Anche in un mondo mutevole, veloce e complicato, è possibile attraverso il colore e la linea, isolare la semplice e inafferrabile bellezza della Natura.
Una esigenza radicata nell’arte del Giappone, tesa da sempre a esprimere e afferrare l’attimo che passa, la luce mutevole, il momento della trasformazione.
Con un gesto meditato, preciso, unico, l’artista fissa sulla carta e sulla tela la sensazione effimera, affermando così il suo essere nel e del mondo.
Una urgenza che sale dal profondo in Kazuto Takegami, nonostante la lontananza dal suo Paese d’origine e l’incursione in una cultura che si afferma sulla Natura piegandola alle proprie necessità, invece che ascoltarne la voce segreta.
La mostra propone alcuni lavori, mai esposti prima, che ci offrono l’opportunità di assistere alla rappresentazione del mondo visto attraverso lo sguardo sensibile di Takegami, una raffigurazione rarefatta che afferma la preminenza della poesia.

KAZUTO TAKEGAMI
Nato nel 1970 in Giappone, dopo la laurea presso la Musashino Art University di Tokyo, svolge il lavoro di professore d’arte per alcuni anni. Decide in quel periodo di dedicare la sua vita alla pittura. Arriva in Italia nel 1998 con una borsa di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, città dove vive e lavora.
Nel 2008 inizia ad appassionarsi alla corsa podistica e dal 2012 pratica il triathlon, la triplice disciplina che unisce nuoto, ciclismo e corsa, da cui nascono nuove vibrazioni e temi espressivi.
Espone con regolarità dal 1994 in Giappone e in Italia.
Instagram: Kazutotakegami