7/24 febbraio 2017
SBLU_spazioalbello
Inaugurazione ore 18.00
Dopo il lungo periodo di attività al di fuori dello spazio istituzionale e il successo di iniziative come Non di solo pane per Expo, durata quattro anni e la mostra itinerante di design e arte Oggetto libro, SBLU_spazioalbello riapre la sede di via Antonio Cecchi 8 per ospitare una nuova attività di sperimentazione. Lo spazio proporrà infatti nel 2017 una serie di mostre monografiche che alterneranno arte, illustrazione, grafica, attività di videomaker e performer e che avranno la caratteristica di avere almeno una installazione site specific progettata per l’occasione. In un contesto ormai uso alla assuefazione visiva, lo spazio vuole diventare centro di provocazione costruttiva e scambio per creativi e appassionati.
La prima mostra monografica Architetture dello spirito è dedicata al particolarissimo lavoro di Carla Daturi che realizza composizioni astratte con la materia insolita dei minerali, delle pietre dure semipreziose, delle conchiglie, del marmo e del vetro, influenzata nella scelta di questo medium, tanto insolito quanto suggestivo, da una laurea in scienze biologiche.
Artefatti particolari che rimandano al mosaico anche se parlare di tecnica musiva per la realizzazione delle opere di Carla Daturi è sicuramente riduttivo.
Nel Novecento si assiste ad una vera rinascita del mosaico grazie ad artisti e architetti come Klimt e soprattutto Gaudì, che nel monumentale Parco Guell scatena tutto il potenziale immaginativo utilizzando i materiali più disparati. Se un tempo la decorazione musiva era funzionale alla narrazione religiosa o civile, oggi gode di un sostanziale mutamento di applicazioni. Il mosaico non più riproduzione del vero ma composizione libera da qualsiasi assunto naturalistico, assume una connotazione liberamente decorativa e ludica, come nell’opera di Niki de Saint Phalle, oppure definitivamente astratta. Le composizioni di Carla Daturi, nonostante l’impiego di materiali utilizzati nella tecnica del mosaico, come il cemento e le tessere di pietra, sono difficilmente classificabili, soprattutto quando introduce un elemento assolutamente innovativo e mai utilizzato prima: la luce led che esalta la trasparenza della pietra.
Grazie alla concretezza della materia, riflette sulla complessità del mondo attuale con lo scopo di comunicare armonia ed equilibrio in un’alternanza di regolarità e irregolarità: alto e basso, liscio e ruvido, lucido e opaco. Il suo scopo è definire il segno nella sua essenza come elemento primario della ricerca interiore di spiritualità. Osservando le sue opere, assistiamo a un’astrazione lirica dove il colore e la materia raccontano risonanze interiori, depurate dal racconto e volte alla metafora. Grazie a un linguaggio antico incredibilmente moderno, alla composizione elegante e ritmica, a densità luminose quasi musicali, le sue opere ci regalano emozioni inaspettate.
Carla Daturi
Laureata in Scienze Biologiche, insegnante, frequenta numerosi corsi presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano e le Scuole Civiche del Comune. Esordisce dipingendo ad olio su tela ma la sua esperienza artistica la porta ad un processo di continua sintesi fino ad arrivare a sperimentarne una forma originale e inedita, l’utilizzo dei minerali. Inizia a produrre una lunga serie di “Quadri-Sculture” alcuni dei quali retroilluminati a LED.