1 / 18 febbraio 2011
SBLU_spazioalbello
Inaugurazione martedì 1 febbraio 2011 dalle ore 18.00
Si inaugura il 1° febbraio la mostra che apre la stagione 2011 di SBLU_spazioalbello, lo spazio espositivo, senza fini di lucro, che si adopera per la diffusione della cultura del bello. Protagonisti della prima esposizione i lavori di tre artisti: Simonetta Chierici, Carlo Malandra e Gianfranco Palmieri, che affrontano il tema del ricordo, della memoria e dell’esperienza. Acquerelli, opere materiche e sculture danno vita a un percorso che racconta la storia interiore degli artisti.
Simonetta Chierici è biologo ambientale, ma da sempre si occupa di pittura, di ceramica e di arte orafa. Negli ultimi anni si è dedicata all’acquerello, attratta dalla carica poetica e dalla ricchezza coloristica che offre questa tecnica. La sua ricerca si muove sul piano del reale, quando rende omaggio alla Sicilia dove conduce laboratori estivi di acquerello e di cui ci offre suggestioni di luce e esplosioni di fioriture, ma è anche volta alla narrazione di un mondo interiore fatto di velature e virtuosismi che ci rivelano, come osservate al microscopio le suggestioni dell’anima.
Carlo Malandra, diplomato alla scuola d’arte Superiore del Castello Sforzesco di Milano e all’Accademia Raffaello Sanzio di Urbino, si occupa di scultura, pittura, incisione e grafica elaborata al computer. Costruisce labirinti di resina, plastica e ferro, che recupera da oggetti dismessi e che si trasformano nelle forme e nei personaggi che appartengono al suo immaginario più intimo. Fasce di metallo come linee si librano nell’aria suggerendo danze e movenze da ballerina, fili di ferro si intrecciano come in un abbraccio. Malandra indaga l’uomo e il suo essere nel mondo per offrirci l’essenza di ciò che ci accomuna nel nostro cammino sulla Terra.
Gianfranco Palmieri diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, docente di comunicazione visiva e grafico, risiede a Treviso, dove è contitolare della galleria Fabula. Ceramista e pittore, attraverso il suo lavoro indaga le infinite possibilità offerte dalla trasformazione della materia. Nei suoi lavori i pigmenti diventano colore, graffiano le superfici, siano esse di tela o di metallo, indicano il segno del passaggio del tempo. L’artista partendo dalla propria storia individuale, recupera le tracce che la vita imprime nella memoria e ci offre una visione della realtà che diventa atemporale e universale.