13/30 novembre 2012
SBLU_spazioalbello
Il momento di sospensione prima della scoperta, della rivelazione. Lo sforzo e la concentrazione di rivolgersi all’interno di sé. La ricerca nell’inconscio e nel passato per far riaffiorare storie e pensieri dimenticati, fermando l’attenzione sull’attimo, sull’intuizione fugace. E ancora trattenere il respiro per la meraviglia, la sorpresa di una visione inaspettata. In un momento storico che vede le aspettative e le promesse di un futuro migliore in attesa di prendere concretezza, le tre artiste in mostra allo SBLU_spazioalbello propongono il filo conduttore della sospensione come lo spunto di riflessione che accomuna il loro fare arte. Nelle opere esposte, infatti, l’apnea nell’attesa e nei riferimenti è sempre presente.
SILVIA CIBALDI
In omaggio alla figura femminile, che è centrale nella sua ricerca, Silvia Cibaldi crea vesti e troni di regine ricchi di riferimenti archetipici, punto di partenza di un’indagine sul multiforme universo femminile. Ogni veste è eseguita con frammenti di indumenti femminili realizzati da donne anonime, elaborata con maestria, unendo pezzi di stoffa e pizzi come tessere di un mosaico. L’opera individuale assume in sè un’anima collettiva, diventa trama che connette molteplici soggettività. Anche i troni sono il risultato di trasformazioni della materia che si concretizza in un linguaggio onirico e favoloso e, come le vesti, accolgono in un abbraccio la figura preziosa della regina. Amante del gioco del fare la Cibaldi crea, attraverso la manipolazione, nuovi linguaggi, che le permettono di esplorare con fecondità l’essere e l’apparire, il superficiale e il profondo, producendo manufatti che lasciano senza fiato.
Silvia Cibaldi nasce a Brescia, vive e lavora a Legnano (MI); è presente dal 1966 nel campo dell’arte nazionale e internazionale. Nel 1975 aderisce al gruppo Immagine di Varese. Nel 1978 lascia la pittura per dedicarsi a esperienze teatrali. Dal 1985 riprende a lavorare la terra e gli agglomerati materici. Cofondatrice di Sgruppo nel 1993 e dell’Associazione il Filo e il seme nel 1997. Espone a Venezia, Biennale Internazionale d’Arte(1978); Praga, Istituto Italiano di Cultura (1979); Vienna, Istituto Italiano di Cultura (1981); Parigi, Grand Palais (1983). Nel 2007 al Gam di Gallarate, “La Ragione dell’Utopia” e nel 2008 a Istanbul, presso il Museo Militare.
TIZIANA PRIORI
Il pensiero e la spiritualità orientali sono il punto di partenza dell’operare artistico di Tiziana Priori, che privilegia il colore e il suo significato simbolico, la traccia materica e le sue vibrazioni, in una ricerca tesa alla creazione di emozione e energia pura. La materia indifferenziata è compressa, trattenuta, sospesa un attimo prima della trasformazione. Attratta dall’arte povera e ambientale l’artista utilizza materiali come ferro, legno, resine, cemento, marmo, che contrappone alle delicatezze di carte fatte a mano, dipinte ad acrilico, in un gioco alchemico di contrasti yin e yang, che si esprime attraverso forme pittoriche e installazioni. Riconosce all’arte un importante valore terapeutico, che libera da schemi prefissati, dall’obbligo di riconoscimento formale per diventare testimone di un’altra realtà, quella interiore, che si manifesta attraverso segni dinamici e concitati che ci conducono verso un nucleo primigenio che contiene in sè molteplici possibilità di evoluzione.
Tiziana Priori sperimenta la magia della creta e le mille possibilità del segno nello studio del padre, pittore e scultore. Completa la formazione artistica a Milano, si specializza in psicologia del segno e del colore all’Università Cattolica di Milano e si occupa di Art-therapy e meditazione. È protagonista di diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Si ricordano: Libri d’artista, Biblioteca Nazionale di Berna, Svizzera, (2005); Omaggio a Jean Cocteau, Palazzo delle Stelline, Milano, (2008); Tutte le cose sono collegate, Installazione permanente Museo d’arte ambientale La Marrana, Montemarcello, La Spezia; La doppia elica della vita – arte e scienza, Spazio Guicciardini, Milano (2009). Vive e lavora a Milano.
ARMANDA VERDIRAME
La ricerca di Armanda Verdirame è rivolta al mondo naturale come manifestazione di una totalità in continuo mutamento. Indaga la natura, soprattutto quella arcaica e primordiale del mito, studia l’immensità del cielo: la costellazione di Orione, le nebulose e le stelle”nuove” che le consentono di osservare la materia nel suo stato iniziale di formazione. Il suo lavoro di ceramista è simile a quello dell’alchimista che utilizza i quattro elementi primari trasformandoli. I manufatti sono arricchiti dall’inserimento nell’argilla fresca di semi di cereali, come simbolo propiziatorio di vita e fertilità. In mostra propone piccole opere in ceramica, cotto e raku che rappresentano dei “sigillati”, simili agli antichi pacchetti di terracotta mesopotamici che rivelano il loro contenuto solo alla rottura: veri e propri oggetti della “sospensione”. Propone anche un sigillo aperto che, attraverso la composizione dei frammenti, rappresenta il percorso inverso. Evocazione dei rimandi di energia tra il nostro cosmo interiore e l’universo fisico.
Armanda Verdirame vive e lavora a Milano e nella campagna di Recanati, nelle Marche. Dopo studi artistici, approfondisce temi legati strettamente alla Natura, arrivando alla scultura dopo esperienze di pittura, calcografia e serigrafia. Espone dal 1976. Con i suoi lavori è presente in numerosi Musei: Città del Vaticano, Roma, a Brescia al Museo di Arte e Spiritualità, a Sora (Fr) vincitrice del concorso per un Tabernacolo, a S. Stefano Belbo, ad Ancona, a Maccagno, a Santa Maria di Leuca, a Bonn e a San Francisco (USA). Una sua installazione permanente si trova al Museo Archeologico di Cosenza. Ha esposto in Italia e all’estero: Belgio, Germania, Turchia, Francia, Russia.