6/23 marzo 2018
SBLU_spazioalbello
Inaugurazione ore 18.00
SBLU_spazioalbello propone la bipersonale di due artisti tedeschi, Angelika Kallenbach e Elias Maya, a conferma di un’attività che afferma il valore della diversità. Infatti la mostra ci offre l’occasione di riconoscere il diverso approccio alla realtà dei popoli del nord, dove la natura è vissuta come un luogo ostile e poco accogliente, che invita al sogno e all’introspezione. Attraverso la propria poetica Angelika Kallenbach ci introduce nel proprio mondo onirico popolato di miti. Anche Elias Maya scava nel profondo, ma la sua ricerca è rivolta all’uomo contemporaneo e al senso della vita.
ANGELIKA KALLENBACH // SAGITTARIO
Il lavoro dell’artista fotografa Angelika Kallenbach, di grande suggestione, è frutto della visione di un mondo totalmente avvolto nel mistero. Un linguaggio fotografico che nasce dalla sovrapposizione e dalla commistione di immagini di paesaggi, di segmenti architettonici, di frammenti di natura o di luoghi visitati negli anni, che ricomponendosi diventano altro, in una vera e propria metamorfosi.
Il ruolo importante in questo processo lo gioca la tecnica della elaborazione delle immagini, arricchita dal collage, che si somma in molteplici dissolvenze esasperando l’esperimento. Nella sua opera riconosciamo un variopinto cosmo di motivi, avvolti dalla luce incerta del crepuscolo da cui sprigiona una recondita energia delle cose, che rivela dimensioni nascoste.
ELIAS MAYA // Il GRANDE NULLA
Elias Maya si può considerare un’artista prevalentemente concettuale, che lavora su temi precisi riconducibili al senso della vita nel contemporaneo. La sua attività si esplicita in modo variegato e ci propone opere a olio, disegni, fotografie, immagini digitali elaborate, video e performances.
“Artificial life: l’uomo sotto un’altra luce” è il concetto base dal quale parte per indagare la realtà. In quale dimensione si muove l’essere umano? Perché è come è?
La maggior parte dell’umanità non è consapevole di come nell’epoca della comunicazione elettronica la realtà si sia immaterializzata e il virtuale sia onnipresente. Concetti come tempo e spazio hanno perso la loro importanza, contribuendo a rendere sempre più indefinita l’essenza dell’essere. “L’essere umano diventa singolo creatore di un suo autoconcetto” (Oliver Krüger)
L’opera di Elias Maya riflette la lotta per la salvaguardia di una identità umana etica e inconfondibile: il senso della vita e il destino dell’uomo sono il fulcro della sua ricerca di artista, che si cimenta con un tempo in cui niente appare come reale e autentico.
Angelika Kallenbach, nasce a Monaco di Baviera. Dopo gli studi in pedagogia, è cofondatrice nel 1994 della Galleria Kallenbach (prima a Sinzig poi a Bonn) dove cura numerosi progetti artistici a livello internazionale. Dal 2014 espone i propri lavori in gallerie e in spazi istituzionali come nel 2015 alla Kunsthaus Rhenania di Colonia con la mostra Cadenze II. Del 2016 le mostre Prime Suspect alla Galerie Artikel 5 di Aquisgrana, Virtuelle Statements presso la Poly Galerie di Karlsruhe e Condizione sovrapposta dell’incerto alla Galerie ArtRoom di Düsseldorf.
Elias Maya nasce a Brohl in Germania dove risiede. Svolge la sua attività come artista multimediale. Curatore di rassegne sia in Germania che in Italia, ha al suo attivo numerose mostre. Ha esposto in Germania, in Olanda, a Parigi e New York e in Italia a Ghiffa e a Milano. Si ricordano le performances Imago Pietatis, Florinskirche, Coblenza nel 2007; Dove sei Sacro Monte, Lago Maggiore, nel 2008; Hauptsache Leben, Felsenbunker, Coblenza nel 2010 e Monologo notturno, Spazio Studio, Milano nel 2012.